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      Ma la feudalitá era rimasta un elemento forte il quale aveva piú pretensioni che forze, piú forze però di quelle che dee avere chi fa parte dello Stato senza rappresentarlo solo. Debole come governo era formidabile come opposizione.
      Le comuni al contrario erano deboli: incapaci di aver forza preponderante dovevano essere protette dal poter centrale contra il poter feudale, e secondo che questo decadeva, il poter centrale sentiva meno il bisogno di proteggerle e considerava i loro privilegi come ostacoli all'azione amministrativa e non come mezzi di aiuto. La Chiesa combatteva da un lato per lo limite del potere spirituale con le sovranitá e dall'altro pei suoi dritti spirituali e per le sue dottrine con gli eresiarchi che si succedevano in questo periodo da Viccleffo fino a Lutero. Tutti i poteri aveano pretensioni esclusive, ma mancavano di forze preponderanti per effettuare le pretensioni e ridurle a realitá. Ecco perché vi erano urti continui e poi transazioni, le quali tutte cedono alle circostanze cercando di salvare il principio per farlo valere a miglior tempo. Epoca di tregua e non di pace, ma che mentre non impediva il progresso della societá e la lenta migliorazione delle condizioni delle ultime classi, rilevava l'importanza delle medie, le quali entravano nelle politiche riunioni in Francia, in Inghilterra, in Germania ed in Ispagna. Quando si paragona questa combinazione di monarchia in avanzamento, di aristocrazia in insensibile decadimento e dei comuni che progrediscono con eguale lentezza, se ne trova il compiuto nesso negli eserciti, i quali erano formati di gendarmeria nobile che rappresenta la feudalitá combattente, composta ed armata come nel medio evo; delle truppe leggiere, cerne delle comuni armate con le armi da trarre, le quali debbono predominare nell'avvenire dell'arte, ma che nel momento non rappresentano che un'arma ausiliaria; della fanteria mercenaria che rappresenta con la sua organizzazione il potere centrale reso sempre piú dominante; delle artiglierie e degli attrezzi di guerra che sono il mezzo piú naturale e al tempo stesso la dimostrazione della vittoria indistruttibile riportata sulla federazione feudale e della unitá della forza pubblica nello Stato.


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Della Scienza militare
di Luigi Blanch
Laterza Bari
1910 pagine 361

   





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