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      Perņ questo che ci occupa č considerato di comune accordo come quello in cui la risurrezione della scienza militare č stata fermata.
      Il nostro assunto non ci obbliga che a stabilire un tal fatto, senza entrare nella quistione sollevata a' nostri giorni dagli scrittori militari francesi(11), se le scuole olandese e svedese sieno state prodotte ed arricchite dalle pratiche e dalle lezioni dei capitani francesi nelle guerre di religione che agitarono la Francia. Nessun uomo puņ senza antecedenti far prevalere un metodo. Lo spirito umano procede per gradi, e colui che ha la fortuna di riassumere le scoperte di molti č proclamato il ristauratore di una scienza, siccome l'essere fortunato ed accorto che mette in valore le lente economie dai suoi antenati silenziosamente accumulate. Perciņ noi fermiamo in Nassau il risorgimento della guerra difensiva ed in Gustavo Adolfo quella dell'offensiva; il che non ci dispenserį dal segnalare, brevemente parlandone, tutti i gran capitani che abbondarono in quell'etį, a' comuni sforzi de' quali la scienza dovette il suo risorgimento ed i suoi ulteriori progressi.
      Ciņ che costituisce il vero merito della gran tattica č la rapida formazione degli ordini di battaglia e la ricomposizione di quello di colonna per operare i movimenti, il sostegno concorde delle diverse armi combinate con gli accidenti locali che la topografia del campo di battaglia offre, ed infine la disposizione e l'uso delle riserve. Le battaglie di Coutras, Arques, Nieuport, Lipsia, Lutzen e Nordlingen non presentano compiutamente questo stato avanzato della gran tattica.


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Della Scienza militare
di Luigi Blanch
Laterza Bari
1910 pagine 361

   





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