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      Ciò nondimeno da un altro lato fu stabilito che anche gli uomini di nobil sangue dovessero cominciare dall'essere soldati; dal che nacquero i cadetti. Queste due innovazioni dovevano portare il loro frutto nelle epoche posteriori, il che vedremo dipoi, e mostravano giá che lo stato militare era per sua natura una carriera ove il merito reale dovea rimpiazzare i privilegi. Un'altra novitá piú feconda in conseguenze sociali e militari si fu che la difesa dello Stato dovesse riguardarsi come un dovere per tutti, dovere il quale si contraeva nascendo. Ma come è legge di natura che in ogni cosa si venga operando per gradi, cosí si vedeva al tempo stesso sussistere l'idea che l'esercito fosse una parte della societá destinata a difenderla tutta, e si vedevano le truppe straniere assoldate e i cosí detti "corpi franchi" levati per la guerra. E questi erano gli ultimi rappresentanti del sistema de' mercenari fissi e dei condottieri temporanei che in altri tempi era in vigore.
      Le armi eran le stesse: il moschetto perfezionavasi, la bacchetta di ferro era generalmente adottata, come ancora la baionetta situata in modo da non impedire il fuoco. La sciabola divenne l'arma principale della cavalleria, la carabina e le pistole non servirono che a modo di ausilio; il che provava che si era conosciuta la vera natura della cavalleria. Le armi difensive scomparvero interamente meno che nei corazzieri, nei quali per altro non si aveva gran fiducia perché le corazze non erano a pruova della palla di fucile.


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Della Scienza militare
di Luigi Blanch
Laterza Bari
1910 pagine 361

   





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