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      L'impiego degli scaloni per avere sforzi successivi sui punti di attacco, senza arrischiar confusioni in un rovescio. E le distanze fra gli scaloni a ciò contribuivano, mentre quelli non impegnati si conservavano intatti per rinnovare gli attacchi o per operare e coprire la ritirata. I cambiamenti di fronte, i passaggi di linea, le ritirate a scacchiere, i passaggi di stretti e i quadrati derivavano dagli stessi principi ed erano eseguiti con gli stessi metodi, e si riassumevano sempre nel passaggio dall'ordine di battaglia a quello di colonna e cosí viceversa. Eravi scienza adunque, poiché vi erano princípi costanti, unitá di scopo e semplicitá di metodi.
      4. All'ordine di battaglia che non avea piú per base il sistema di mettere l'artiglieria, la cavalleria e l'infanteria in un ordine costante - mentre si era passato dall'intralciare le armi al separarle compiutamente - fu sostituito il principio fecondo del sostegno reciproco delle armi e della loro disposizione adattata alla natura del terreno. Per il che videsi con iscandalo dai tattici di corta vista la cavalleria occupare il centro di un ordine di battaglia mentre l'infanteria occupava le ali; l'artiglieria divenuta mobile cambiar posizione e seguire le truppe in tutte le loro evoluzioni; da ultimo, ciò che era ignoto nelle epoche antecedenti, prendersi l'ordine di battaglia in faccia al nemico spiegato e per la combinazione delle diverse colonne, o per una marcia di fianco coperta da truppe spiegate o dal terreno, adottarsi l'ordine obliquo(34) sí adoperato presso l'antichitá, per cosí sopraffare il nemico in un punto e sottrarre ai suoi attacchi la parte opposta a quella con la quale venivano fatti.


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Della Scienza militare
di Luigi Blanch
Laterza Bari
1910 pagine 361