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      Per ora ci restringeremo a mettere in vista che vi erano piani di campagna stabiliti sulle conoscenze anteriori, topografiche e descrittive; che in questi piani giungevasi a calcolare tutta la serie di operazioni che dovea nascere nel doppio caso del rovescio o del buon successo delle operazioni premeditate; e però a torto voleasi trattare come scienza esatta quella che avendo moltissimi dati ignoti, non può essere se non una scienza per cosí dire approssimativa. Ma questa esagerazione del valor della scienza ne dimostra appunto la sua esistenza e il suo primo periodo(36).
      Nelle campagne del Maillebois in Italia nel 1745 e nel 1746 si scorgono vedute strategiche, si vedono considerati i grandi accidenti del terreno, e non solo considerati localmente come ostacoli o mezzi, ma nel loro insieme e nelle loro reciproche relazioni. Sono in tal guisa considerati il Po, le Alpi e gli Appennini, le pianure del Piemonte e della Lombardia, i controforti ed i corsi secondari di acque. Nella guerra di successione vediam trascurati i principi strategici. La punta dei francesi a Praga nel 1742 ne fa fede. Ma nella guerra de' sette anni vediamo costituita la guerra, ne vediamo strategicamente fissate le basi, le linee d'operazione, e tenersi con iscrupolo alla loro conservazione; gli austriaci basarsi in Boemia e in Moravia, i russi in Polonia e i francesi sul Reno e sul Meno; Federico stabilire la sua difensiva tra l'Elba e l'Oder, servirsi di queste linee naturali e delle piazze situate fra esse per contenere i nemici, i quali abbandonava momentaneamente per condursi in massa contro degli altri e per indi ritornar vittorioso sopra i primi.


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Della Scienza militare
di Luigi Blanch
Laterza Bari
1910 pagine 361

   





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