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      Forse la composizione mista di alcuni eserciti ed il carattere semibarbaro di altri rendea necessario un tal mezzo; e l'indisciplina dell'esercito francese non sottoposto ai gastighi dei quali facemmo cenno, confermava l'idea della loro indispensabilitá. Tutto il sistema di disciplina si risentí di questo carattere di durezza, il quale passò fin nel linguaggio che si teneva dai superiori agl'inferiori in tutta la gerarchia militare. Cosí la militar disciplina rivestí un carattere di servilitá, ma che non doveva esser compiuto, giacché l'eroismo individuale non iscomparve in eserciti cosí regolati.
      La creazione dello stato maggiore in Prussia e quella degl'ingegneri geografi in Francia provavano che la guerra passava sempre piú dall'urto brutale delle masse alla direzione della intelligenza. Lo stato maggiore fu adottato successivamente in tutti gli eserciti, del pari che tutto ciò che in Prussia perfezionavasi. Questa istituzione avea per iscopo il regolare con armonica unitá truppe lontane operanti su terreni ignoti, il conoscere bene questi terreni, il togliere a chi avea la suprema condotta della guerra tutti i dettagli che lo distoglievano dalle sue gravi meditazioni e il far circolare rapidamente gli ordini del capo non giá letteralmente, al che provvedevasi con altri mezzi, ma secondo il loro spirito. Cosí fu visto sovente confidarsi ad un uffiziale di grado poco elevato il segreto intimo del generale e nel venire comunicato ai subalterni, modificarsi secondo gli eventi che la rapiditá delle fazioni guerriere sottopone a infinite trasformazioni.


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Della Scienza militare
di Luigi Blanch
Laterza Bari
1910 pagine 361

   





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