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      Le scienze naturali per quella legge comune a tutti i rami dello scibile umano dovevano avere uno sviluppo rapido assai, mentre la sola applicazione dell'analisi ai fenomeni della natura doveva far progredire in mezzo secolo le scienze naturali piú che non avean progredito in tutti i secoli anteriori. La chimica fu creata, e quando vi era una scienza che decomponeva i corpi nei loro piú semplici elementi, ne risultava che le loro proprietá erano ben conosciute, e la conoscenza de' semplici tendeva a far ottenere quella de' composti. Buon numero di cultori distinti delle scienze naturali in questa epoca comprova la nostra asserzione. In effetto Geoffroy, Vallisnieri, Trambley, Réaumour precedevano ed annunziavano in un certo modo il gran Buffon, che elevò un gran monumento alle scienze naturali e legolle alla letteratura mercé del suo eloquente modo di esporre quei misteriosi fenomeni. Il Dolomieu, lo Spallanzani e il Daubanton fecero lavori di una estrema utilitá quanto ai progressi delle scienze naturali, sí nei vari lor rami che nelle loro classificazioni. L'immortale Linneo, preceduto dal Rey, dal Tournefort, dal Micheli, risolvette il grave problema di stabilire un sistema generale di classificazione per le piante secondo i lor sessi. La chimica annoverava tra i suoi piú distinti cultori Beyer, Bergeman, Fontana, Priestley, Volta, le cui scoperte doveva riassumere ed ordinare il genio del Lavoisier. La medicina si giovava di tutte le scoperte chimiche e botaniche, mentre le proprietá de' vegetabili e il modo di usarne ne costituiscono i fondamenti.


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Della Scienza militare
di Luigi Blanch
Laterza Bari
1910 pagine 361

   





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