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      L'eloquenza nella sua essenza e nel suo scopo ha le stesse proprietá che nella poesia abbiamo riconosciute; ma benché l'eloquenza possa ritrovarsi in ogni periodo dello stato sociale, quando vive passioni ed alti interessi ispirano i suoi organi, pur nondimeno solo in un'epoca di avanzata civiltá è sottomessa a metodi certi che ne fermano le regole e riveste un carattere piú positivo e piú compiuto. I rapporti di questo ramo della letteratura con le scienze belliche non han quasi bisogno di una dimostrazione razionale, mentre tutti gli storici avvenimenti sono ricchi di fatti che rendono incontestabile la loro esistenza. In effetto dalle istigazioni dei capi de' selvaggi alle loro tribú per eccitarle a combattere, dalle loro laconiche risposte per provare con quale stoicismo sapessero sopportare l'avversa fortuna, dalle concioni degli antichi capitani per animare il loro esercito infino agli ordini del giorno dei moderni - tra i quali son primi quelli di Bonaparte, considerati nel loro merito letterario e soprattutto nei loro effetti sulle truppe, - vediamo l'eloquenza, egualmente che la musica e la poesia, tendere ad uno stesso scopo, all'eccitamento cioè delle passioni della guerra, e vediamo l'azione de' mezzi da essa adoperati disegnarsi e graduarsi in ragione dell'esercito al quale s'indirizza, riguardandolo come simbolo del secolo e del popolo da cui sorge(61). Le orazioni funebri per celebrare le geste de' guerrieri e render loro gli ultimi offici sono anche un uso dell'eloquenza, che tende a risvegliare vieppiú ne' vivi il desiderio di emulare i sacrifizi utili alla patria che operarono i trapassati, e ad inspirar loro la riconoscenza ed il rispetto per quei che il gran sacrificio di giá consumarono a pro del comune.


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Della Scienza militare
di Luigi Blanch
Laterza Bari
1910 pagine 361

   





Bonaparte