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      Or se l'autor nostro dubita, nonostante ventidue anni di esperienza, che un cannoniere esser possa, com'egli si esprime, ed ussaro impetuoso(80) e tranquillo direttor di macchine, potrebbe ancor piú dubitarsi che pervenga a divenir abile conduttor di cavalli in usi svariatissimi ed abile artigliere sul campo e negli arsenali. Non comprendo poi come possa dirsi piú difficile il saper guidare un sol cavallo che due cavalli ed una macchina, il servire da mozzo ad un sol cavallo piuttosto che a due(81).
      Del rimanente, o che in Europa si cesserá dalle grandi battaglie, e perciò diminuirá il bisogno di proporzionate e grandi riserve, ed in tal caso, scomparsi spezialmente i grandi corpi di cavalleria, svanirá la necessitá d'un grande adunamento di artiglierie leggiere; o eserciti colossali seguiteranno (e ciò credo avverrá) a dare battaglie colossali, ed allora essendo indispensabili le gran riserve di ogni arma, diverrá necessario di mettere insieme le batterie leggiere sparse nell'artiglierie a piedi. In tal caso la loro dispersione in piccole frazioni rimarrá forse piuttosto un modo di meglio governarle in pace che di meglio adoperarle in guerra. Del pari che, a cagione della celere consumazione di artiglieri che la guerra produce, diverrá forse necessario di mettere da banda i cannonieri vetturini, poiché la loro doppia e difficile istruzione si concilierá malagevolmente con la strettezza del tempo che la guerra suol concedere d'impiegarvi.
      A me sembra che possa su tal proposito conchiudersi in modo generale che nelle artiglierie di battaglia, la leggiera - sia con cannonieri a cavallo o sui carri - può spesso supplire a quella a piedi e che spesso questa non può supplire a quella.


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Della Scienza militare
di Luigi Blanch
Laterza Bari
1910 pagine 361

   





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