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      Il più onorevole dei posti era quello di mezzo e, dopo questo, quello in capo di tavola; gli invitati solevano talvolta farsi accompagnare da alcuni non chiamati dal padrone di casa, e questi designavansi col significativo nome di Ombre. A' piedi dei letti sedevano i Parassiti, i Clienti, i Servi.
      Prima di porsi al pasto, i convitati si lavavano; indossavano una veste più succinta, detta appunto Vestis Cenatoria o Synthesis, e, toglievansi le suole dai piedi.
      § 35. Di tre parti componevasi il servizio delle vivande. La prima detta Gustus o Gustatio, composta di cibi leggeri ed acconci ad eccitare l'appetito. Chiamavasi anche Antecæna, Antecænium, Promulsis. La seconda era la Cena, la cui principale portata Caput cænæ nomavasi. Colui che disponeva sulla mensa i piatti e le vivande, era lo Structor, e lo scalco si diceva Carptor. Imbandivansi finalmente le Mense Seconde, cioè le frutta, i dolci, ecc.
      Al cominciare della cena eleggevasi a sorte un Magistrato, o Thagliarcus, il quale presiedeva alla mensa, e stabiliva l'ordine delle portate e dei vini.
      I convitati si incoronavano di fiori, di mirto o di amaranto; e, se maggiore era il lusso, ungevansi di preziosi aromi. Il triclinio intero era coperto di fiori: e le pareti eran graziosamente dipinte di scene di vendemmia, di satiri, e di baccanti.
      I più doviziosi nell'atto del cenare, godevano lo spettacolo di danzatrici, di pantomimi e di gladiatori; i più modesti e frugali udivano qualche amena lettura, o ascoltavano allegra musica, o disputavano piacevolmente.


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Manuale di antichità romane
di Gerolamo Boccardo
1861 pagine 60

   





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