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      Furonvi imperatori, quali Comodo e Galieno, che si bagnavano persino sette od otto volte al giorno.
      I bagni furono anche adoperati da loro come mezzo curativo e terapeutico nelle malattie; e, ad edificazione dei moderni idropatici, possiamo citare Musa, medico d'Augusto, che lo guarì con bagni freddi.
      Nè credasi che i bagni fossero soltanto pei ricchi; chè anche i più poveri potevano approfittarne, mediante la retribuzione di un quadrante, equivalente a circa due centesimi di nostra moneta.
      § 39. Numerosi e svariati furono i giuochi dei Romani. Ludi convivales eran detti quelli che avevano luogo durante i pranzi e le cene.
      Fatto il conto dei loro giorni festivi, riconosciamo che più d'un terzo dell'anno civile era consacrato all'ozio ed al passatempo. Fuvvi, durante l'Impero, un'epoca in cui, sopra 365 giorni, il popolo di Roma era, durante più di 200, distratto da ogni produttivo lavoro. Questa santificazione dell'ozio, congiunta all'orgoglio di un popolo militare, sdegnoso di procacciarsi coll'industria ciò che poteva ottenere con la forza dell'armi, ci spiega la povertà sociale ed i meschini progressi del commercio e delle arti utili in Roma.
      § 40. Tra le più famose festività dei Romani furono le Saturnali, d'antichissima origine italica. Al principio forse non erano che solennità agrarie, fatte al cessare delle messi e d'ogni campestre occupazione; ma poscia, introdotte nelle città, degenerarono dal pristino scopo, e divennero occasione ai più orribili disordini ed alle immoralità più nefande.


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Manuale di antichità romane
di Gerolamo Boccardo
1861 pagine 60

   





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