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      In questa contrada il genio vivo, procacciante, mobilissimo della stirpe caucasea trovò un teatro degno della sua mirabile attività; quivi incoercibile dovea prevalere la spontanea iniziativa dell’individuo, anzichè il comando del despota, od il forzato consenso delle ignoranti moltitudini.
      Il suolo della Grecia continentale è, in generale, montuoso, ma nessuna delle sue sommità raggiunge il limite delle nevi perpetue. La maggior parte di quelle montagne è ricoperta di belle foreste; e l’ulivo dell’Attica conserva tuttora la sua antica celebrità. Le più basse pendici e le valli offrono magnifiche praterie, sulle quali trovano abbondevole pascolo i numerosi armenti.
      Il clima della Grecia, in ogni tempo sì vantato, è mite e temperato; in più luoghi però renduto insalubre dall’esistenza di vasti maresi e di malinconiche paludi.
      Egli è assai probabile che, nei più fiorenti periodi della sua storia, la Grecia fosse densamente popolata. Secondo un computo dell’erudito inglese Clinton, in cui egli comprende la popolazione della Grecia propria e quella delle isole di Eubea, Corcira, Leucadia, Itaca, Cefalonia, Zante, Citera, Egina e Salamina, quel paese contenne oltre a 3,500,000 abitanti durante l’epoca che si stende dalle guerre persiane fino alla morte d’Alessandro il Grande. La superficie totale, su cui quelle genti vivevano, era di 22,231 miglia quadrate: epperciò la popolazione relativa era formata di alquanto più di 157 anime per miglio quadrato.
      § 2. Le principali montagne della Grecia, tutte celebri nei fasti della mitologia e della storia, sono le seguenti:


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Manuale di geografia antica
di Gerolamo Boccardo
1862 pagine 40

   





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