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      § 33. I Greci si dicevano Autoctoni, cioè nati sul suolo stesso che abitavano. Ciò indica solamente l’estrema antichità delle immigrazioni che vennero a popolare la Grecia. Si fu dal nord che le principali fra queste invasioni si compirono a due diverse imprese.
      La prima fu quando un antichissimo popolo d’origine asiatica, conosciuto sotto il nome di Pelasgi, venne a portare i primi bagliori dell’incivilimento in quella ancor silvestre contrada. Sicione fu una delle prime città fabbricate verso il principiare del secolo XIX° av. G. C. da quella industriosa nazione le cui muraglie ciclopiche, ed i numerosi canali derivati dal lago Copai attraverso alle montagne, attestano una perizia architettonica ed idraulica già molto provetta.
      § 34. Poco dopo, varie colonne egizie e fenicie approdano sulle coste meridionali della Grecia; ed anche quivi spargono i semi della prisca coltura. Inaco e Foroneo, suo figlio, fondano Argo (1989); Ogige riunisce sotto la propria dizione le tribù della Beozia e dell’Attica (1869); Spartone (1880) e Lelege (1742) gettano le fondamenta di Sparta e di Micene.
      § 35. Ma tre o quattro secoli dopo i Pelasgi, irrompono dal nord nuovi popoli che, sotto il nome di Graici o di Elleni, scacciano davanti a sè i primi abitatori, e danno la propria denominazione all’occupato paese. Fatti padroni di questo, vi posero ferma stanza; e, sotto la condotta dei valorosi loro capi, fondarono un gran numero di piccoli reami: Argo, aggrandita; Micene; Ermione; Tirinto; Corinto; Sicione; Megara; Pallene.


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Manuale di geografia antica
di Gerolamo Boccardo
1862 pagine 40

   





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