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      § 36. A quest’epoca si riferiscono i regni di Cecrope, in Atene (1643), e di Deucalione, in Tessalia (1635). Le tradizioni conservano memoria di un diluvio che inondò tutta la Grecia ai tempi di quest’ultimo principe. Con Danao, venuto un secolo dopo dall’Egitto, cominciarono per Argo nuovi giorni di prosperità e di grandezza. Cadmo, intanto, portava ad alto grado di floridezza Tebe; e Minosse, Creta.
      § 37. In quattro rami dividevasi la razza Ellenica: gli Jonii, i Dorii, gli Eolii e gli Achei. Questi ultimi erano, in quell’epoca eroica, di gran lunga i più potenti: essi occupavano quasi tutto il Peloponneso, ad eccezione dell’Jonia (Egialea), alla quale poscia, da loro posseduta in appresso, restò appunto, come già notammo, il nome d’Acaia.
      Quel primo periodo della storia e della geografia greca è illustrato dalle imprese degli Eroi, di quegli uomini forti e generosi che percorrono la Grecia selvaggia ed incolta, per liberarla dalle belve, dai predoni, dagli ostacoli tutti, insomma, opponentisi alla civiltà, e che, spesso abusando della loro vigoria, se ne servono pur troppo ancora per soddisfare le loro sfrenate passioni.
      § 38. Ercole (o il più celebre fra i venti o trenta che portarono questo nome) è degli eroi il più insigne, della regia casa d’Argo; suo padre, Anfitrione, spogliato da suo zio Stenelo della sovranità di Micene e di Tirinto, ritirasi a Tebe, cui libera dalle ingiurie degli abitanti di Calcide. Ercole presta nuovo servizio ai Tebani, affrancandoli dal tributo che pagavano agli Orcomenii.


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Manuale di geografia antica
di Gerolamo Boccardo
1862 pagine 40

   





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