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      Iacopo era contemporaneo di questi due uomini di guerra, e di Sampiero; ed il suo libro è stato tradotto in francese dal nostro augusto e benemerito cugino carnale, il principe Napoleone-Luigi, morto per l'indipendenza d'Italia, nel 1831, e fratello primogenito di Napoleone III, nel tempo presente imperatore dei Francesi.
      (4) Le febbri che infestano il littorale dell'isola, la state e l'autunno, diconsi, in Corsica: febbri di stagione. Spesso maligno, e mortale, un tal morbo, il più delle volte, è tenacissimo, e riappare per la minima cagione efficiente, e anche remota, soprattutto nell'innoltrarsi dell'età.
      (5) Conca o nicchio marino. Notissimo in Corsica, per l'uso che se ne fece nelle guerre dell'indipendenza, e che tuttavia potrebbesi trarne all'uopo, serviva particolarmente a dare all'arme, come la famosa Vacca d'Urì, nella Svizzera. La chiamata e gli altri segni si facevano con un corno di becco.
      (6) Calvi è porto di mare, piazza forte di seconda classe e capoluogo di circondario. Ha 1500 abitatori.
      (7) I Genovesi eran consueti di commettere tanta atrocità. Leggasi Jaussin, scrittore francese, il quale, raccontando il suo sbarco alla Bastia, dice così:
      «Non si poteva andare a spasso nei dintorni, senza vedere le teste dei ribelli appese ai merli delle mura, con rampini di ferro. V'era anche un quadro che figurava l'estremo supplicio d'un capo principale dei Corsi ammutinati, che non era mai stato catturato. La republica lo condannò ad essere tanagliato, ed arso vivo. Era dipinto tutto lacero, e penzoloni, col capo nelle fiamme.


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La battaglia di Calenzana
di Pietro-Napoleone Bonaparte
1865 pagine 41

   





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