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      «Ineffabile era l'entusiasmo dei Corsi. Alcuni furono visti avventarsi in mezzo ai battaglioni, con un pugnale, ovvero un'accetta. Investivano con prelazione gli officiali, e cadevano, venduta la vita a caro prezzo.»
      (20) Questa profusione non dia maraviglia. La Balagna ha divizia d'olio; e quante volte si trattasse di friggere soldati stranieri, la ricetta è da ritenersi.
      (21) Mufrone, e valanga non sono voci di Crusca. Usate però da chiarissimi scrittori moderni, debbonsi, a parer nostro, ammettere nel Vocabolario, per la migliore di tutte le ragioni, ed è che non hanno sinonimi in toscano. La valanga è propriamente una frana di neve. In quanto a mufrone poi, bene sappiamo che il Pulci, nel Morgante, ha mufo; ma questa è, senza dubbio, voce sbagliata. In Corsica, si dice mufrone, muffolo, mufro, ma non mai mufo; ed è cosa debita che un animale ignoto in terra ferma sia chiamato come nelle isole italiane di Corsica e di Sardegna, dove si trova.
      (22) Usanza tramandata dagli antichi Romani. Per l'ordinario, le matrone ed altre femmine attempate aspettano l'ingresso del corteo della sposa nella terra del marito; e dalle finestre tirano alla giovine coppia una quantità di grano, orzo, riso, e simili, bociando augúri di pace, abondanza e fecondità. Talora, ma di rado, lo stesso onore è compartito a persone ragguardevoli che voglionsi accogliere con la più favorevole dimostranza. La prima volta che andammo a Aiaccio, rimanemmo ammirati, quanto grati e commossi, nel ricevere questo ingenuo e sincero tributo del vivacissimo affetto dei nostri bravi compatriotti per la nostra famiglia.


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La battaglia di Calenzana
di Pietro-Napoleone Bonaparte
1865 pagine 41

   





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