Pagina (73/116)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Insomma, se la fortuna avesse favorito, non c'era che beneficî a raccogliere: se contrariato, il danno, ad ogni modo, non era grande.
      Se non che cotesto passo doveva pure essere fatto in modo diverso da quello in cui si erano compiti i passi precedenti che ci avevan condotto sino alla Cattolica. Sin allora, un governo regolare co' suoi mezzi legali e colle sue forze ordinate ci aveva guidati: a quell'ultimo passo, che pure senza gli anteriori non sarebbe stato possibile, non si poteva avere la stessa guida. Il governo s'aveva a nascondere e l'indirizzo doveva necessariamente venire alle mani d'un capo popolare, come il compimento aveva a trovarsene affidato a forze scompigliate e di natura, son per dire, spontanea, che, come si sarebber raccolte sotto l'impulso impetuoso d'un'idea e di un nome, così avrebbero poi ripugnato alla soggezione della legge e all'autorità d'un governo, qual fosse.
      A dirla in altre parole, quel passo fatto a questo modo, - che era pure il solo in cui si sarebbe potuto fare -, avrebbe accresciuta la vigoria dell'elemento che si suol chiamare rivoluzionario, e che non si può chiamare altrimenti; giacchè la parola senza esprimere nulla di ben preciso, significa pure un complesso di sentimenti, d'idee e di fatti che sarebbe malagevole indicare con altra. La vigoria di questo elemento accresciuta avrebbe forse potuto corrompere i beneficî che dalla riuscita si potevano augurare: e corromperli sino a disperderli affatto, e convertirli in una immensa sciagura.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Camillo Benso di Cavour
di Ruggero Bonghi
1924 pagine 116

   





Cattolica