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      Io credo di poter richiamare che in oggi vi è più viva, più sincera religione in Piemonte che non ve ne fosse 12 anni or sono; io credo di non errare affermando che, se il clero ha forse minori privilegi, se il numero dei frati è di gran lunga scemato, la vera religione ha molto più impero sugli animi dei cittadini che al tempo in cui il blandire una certa frazione del clero, o l'ipocrito frequentare delle chiese facevano salire agl'impieghi ed(32) agli onori.
      Quelli fra voi che non appartengono a queste contrade, possono, uscendo da questo recinto, riconoscere la verità di quanto affermo. Ciò vi sarà pure confermato da tutti i venerabili pastori di questa capitale, quantunque a questa città non sia toccata la sorte di avere a capo della sua diocesi un pastore illuminato, come ne esistono in città poco da noi distanti, i quali seppero conciliare i dettami della libertà coi canoni della religione.
      Quando quest'opinione sarà accolta generalmente, o signori, e non tarderà ad esserlo (la condotta stessa del nostro esercito, il contegno del nostro magnanimo Principe tenderanno a confermarlo), quando questa opinione avrà acquistata forza nell'animo degli altri popoli, e sarà radicata nel cuore delle società moderne, noi non dubitiamo di affermare che la gran maggioranza dei cattolici illuminati e sinceri riconoscerà che il Pontefice augusto che sta a capo della nostra religione, può esercitare in modo molto più libero, molto più indipendente il suo sublime ufficio, custodito dall'amore, dal rispetto di ventidue milioni d'Italiani, che difeso da venticinquemila baionette.


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Camillo Benso di Cavour
di Ruggero Bonghi
1924 pagine 116

   





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