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      Il Guerrazzi, poi, specialmente è notevole per avere, più di ogni altro, anche in una maniera di scritti che parrebbe potersene facilmente allontanare, continuate le gloriose tradizioni di Dante e di Machiavello e degli altri luminari nostri. E appartiene a quella generazione di scrittori che non trattarono l'arte per solo amore di essa, ma la volsero in bella interprete e stromento dell'anima feconda di generosi portati; e, quando ne venne il destro, si studiarono praticare le teorie loro, delle quali se altra potè mai sembrare più opportuna e più savia, niuna fu ispirata da più vivo desiderio del bene. Costoro solamente ripigliarono la penna quando, più non si potendo operare le fortissime cose, il buon cittadino almanco si procaccia la consolazione di scrivere.
      Dunque ci giova studiare le opere del Guerrazzi. Ma perchè, come ne avverte il Foscolo nel commento sopra la Divina Commedia, «gli egregi lavori del genio dell'uomo non saranno mai giustamente stimati da chi guardi il genio diviso dall'uomo, e l'uomo dalla fortuna della vita e dei tempi,» sarà pregio, per avventura, dell'opera anche il toccare alquanto, man mano che se ne porga il destro e in ciò che possa aver relazione col suo ingegno e con la sua dottrina, della privata vita e de' tempi di cotesto scrittore del quale il Politti ripubblica e noi torniamo a raccomandare (cosa, del resto, soverchia) i lavori divulgatissimi.
     
      II
     
      Nato nel 1805 in Livorno da gente antica e popolona, la quale dal contado erasi condotta in città, egli ebbe educatore il padre, intagliatore di bella fama e di maggiore virtù; ammiratore degli antichi tempi e di quelli che agli antichi si assomigliavano, studioso solamente di libri raccontatori di grandi, e magnanime gesta, un uomo da natura scolpito nel porfido, per usare una frase del figlio, con volontà di ferro; anzi Romano del secolo di Catone e di Bruto che Toscano del XIX; vivente a foggia tutta propria, schifo dei volgari costumi, piuttosto cupo che melanconico, per lo più in casa appartato dalla famiglia, e con ciascuno de' suoi sovente volte taciturno la giornata e il mese intero.


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Biografia e rivista critica delle opere di F.D. Guerrazzi
di Ferdinando Bosio
1869 pagine 96

   





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