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      Ma dagli studj artistici e dai letterari lo distoglievano, a intervalli abbastanza frequenti, se non le occupazioni forensi, le persecuzioni politiche, fastidiose al cittadino, allo scrittore dannosissime; perciocchè a cotesto modo gli furono, per esempio, rapite e andarono disperse molte delle principali liriche di tutti i popoli antichi e moderni che egli, pure giovandosi degli studj e dell'opera di amici meritissimi, avea già cominciato a ragunare e tradurre con doppio nobilissimo scopo; innanzi tratto, di farne corde alla sua lira, aprendo con quello studio sterminati orizzonti alla sua intelligenza; e secondariamente, di mostrare le passioni umane sempre, in ogni tempo e luogo, manifestarsi a un dipresso con le medesime forme; onde sarebbe stato facile dedurre la universalità del poeta, sacro ingegno sublimato da Dio, e la sua attitudine, da molti stoltamente messa in dubbio, a essere grande capitano, filosofo e legislatore. Alcune di coteste liriche, reliquie di naufragio, e, meglio, fiori di ghirlanda disfatta, ovvero non intrecciata, stampò il Lemonnier nelle due edizioni degli scritti minori guerrazziani fatte nel 1847 e nel 1851.
      Il quale 1847, con le sue riforme bandite dai principi e con l'agitazione nazionale iniziata dai popoli fece del Guerrazzi, forse con voglia alquanto minore che altri non credesse allora e poi, interamente un uomo politico. Tratto dagli stessi emuli suoi in piazza, nel santuario delle lettere non pensò più a rientrare per gran tempo. Tutto, adunque, col pensiero alla azione politica, nondimanco stimò opportuno prepararvisi stampando il volumetto delle sue Memorie, tolta occasione e pretesto di risposta a certi appunti del Mazzini sopra l'Assedio di Firenze; quivi nudamente e lealmente espone chi egli sia, uomo, cittadino e scrittore; il suo modo di sentire e di giudicare; i suoi intendimenti, i suoi desiderj; i mezzi che reputa migliori per arrivarvi; il carattere de' suoi scritti, in specie dello Assedio, che allora tuttavia era la maggior opera del Guerrazzi e la pìù nota; le persecuzioni patite, le ragioni degli amori e degli odii di cui fu fatto segno; la coscienza di aver giovato, la speranza di poter ancora giovare alla patria.


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Biografia e rivista critica delle opere di F.D. Guerrazzi
di Ferdinando Bosio
1869 pagine 96

   





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