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      Parrà strano, ma lo si vedrà tosto.
      L'ebreo alessandrino Filone, del quale ci siamo già occupati, nel suo libro sui Terapeuti ci fa sapere che questi, i quali vivevano da veri cristiani, abbandonando beni e famiglia per darsi all'ascetismo, avevano dei libri religiosi e seguivano le massime dei loro Padri.
      Ed Eusebio (lib. II, Historia ecc., c. X e XVII) conferma che i libri di cui parla Filone erano il Vangelo e gli scritti degli Apostoli e dichiara che i Terapeuti, di cui parla Filone, sono i solitari cristani(22).
      La conclusione che scaturisce da questi documenti è delle più importanti: quella, cioè, che il cristianesimo è di molto anteriore a Filone.
      Ora, se esistevano già prima di Filone il Vangelo e gli scritti degli Apostoli, e se Filone viveva già da 25 a 30 anni allorché sarebbe nato Cristo, chi non vede che l'esistenza dei cristiani è anteriore a Cristo stesso?
      Il che, del resto, ci viene confermato dalla circostanza delle espulsioni da Roma dei giudei e degli egiziani formanti una sola e medesima superstizione (cristiani) come dice Tacito; perché esse ebbero luogo due volte già sotto Augusto, la terza sotto Tiberio, l'anno 19 dell'èra moderna. Queste espulsioni smentiscono implicitamente l'esistenza di Gesù, come quelle le quali ebbero luogo prima ancora che si parlasse del nome cristiano, mentre si riferivano già evidentemente alla superstizione giudaico-egiziana che, come sarà stabilito, è una cosa sola col cristianesimo, nato dalla fusione del giudaismo con l'orientalismo egiziano, pronubo il neoplatonismo alessandrino(23).


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Gesù Cristo non è mai esistito
di Emilio Bossi (Milesbo)
pagine 292

   





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