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      Altri altro giorno e mese.
      In Oriente la sua nascita fu celebrata per un pezzo l'8 gennaio; in Occidente il 6 gennaio.
      San Giovanni Crisostomo, nel 375, parlava del 25 dicembre come d'un uso già invalso in Oriente.
      In Roma la natività di Cristo fu portata al 25 dicembre prima del 354, perché si trova notata nel calendario di Bucherio che appartiene a quel tempo(34).
      Questi cambiamenti di date furono interpretati nel senso che la Chiesa li avrebbe fatti solo per porre la natività del nuovo Dio in relazione con quella degli antichi Dei Salvatori, e specialmente col Natale del Sole Invitto, ossia di Mitra, che in Roma si solennizzava con pompa di spettacoli e con luminarie il 25 dicembre, avendo i cristiani conferito al loro Cristo gli attributi mistici di quel sole nuovo di cui i pagani celebravano la risurrezione.
      Quest'ipotesi non escluderebbe l'esistenza reale di Cristo, ma deporrebbe soltanto in favore della sua divinazione. Tuttavia quest'ipotesi è distrutta dal fatto che anche le altre date, prima tentate, erano in relazione con altrettante date mitologiche: per esempio, la festa del ritrovamento di Osiride aveva luogo il 6 gennaio (Kreuzer, Simbolik und Mithologie).
      Si vede che la formazione del mito è stata lunga e laboriosa, oppure che la Chiesa primitiva ha esitato alquanto nel porre la nascita del suo Dio Redentore al solstizio d'inverno, onde non venisse dai pagani compreso che si trattava d'un nuovo mito, non diverso da quelli dei loro Dei Redentori che nascevano appunto il 25 dicembre, come vedremo più innanzi.


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Gesù Cristo non è mai esistito
di Emilio Bossi (Milesbo)
pagine 292

   





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