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      E quando gli fanno aggiungere agli apostoli altri 72 discepoli, in realtà non fanno che copiare la scelta di 72 uomini fatta da Mosè tra gli anziani del popolo.
      Il modo onde gli apostoli seguono Gesù, vale a dire immediatamente e abbandonando tutto senza conoscerlo, è affatto simbolico e il significato si afferra di primo acchito. Lo stesso numero di 153 pesci, tirati miracolosamente dall'acqua dagli apostoli, è da san Gerolamo, che poteva intendersene, messo in relazione con le 153 specie di pesci che allora si credevano esistere, e significa, secondo questo padre della Chiesa, che tutte le specie di uomini sono pescate per la loro salvezza(68).
      Il nome di Pietro dato al capo degli apostoli simbolizzava nell'ebraismo la fede inconcussa e indistruttibile: tanto che Mosè aveva fatto della pietra il segno allegorico di Jehova(69).
      Anche l'idea simbolica rappresentata dalle chiavi affidate al capo degli apostoli si trova nell'Antico Testamento(70).
      Perfino la compagnia delle persone di cattiva fama onde si circonda Gesù, con grande scandalo degli Scribi e dei Farisei (Marco II, 16) è inventata sul tipo di Davide, che si era messo alla testa di una truppa di 400 disperati (I Re, XXII, 2).
      I miracoli di Gesù Cristo fanno parte del programma profetico. «Allora saranno aperti gli occhi dei ciechi e le orecchie dei sordi saranno disserrate».
      «Allora lo zoppo(71) salterà come un cervo, e la lingua del mutolo canterà...»(72).
      In Isaia non figurano, invero, la guarigione dei lebbrosi e la risurrezione dei morti: ma queste due sorta di prodigi si trovano nella leggenda dei profeti.


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Gesù Cristo non è mai esistito
di Emilio Bossi (Milesbo)
pagine 292

   





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