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      Nella creazione indiana, secondo le leggi di Manù, l'universo era nelle tenebre, come nella Genesi, quando l'invisibile Brahma disperse le tenebre, creò le acque ed impose loro il moto. Egli creò pure una serie di divinità subalterne chiamate angeli presieduti da Mohassura. Mohassura indusse tutti gli angeli alla rivolta contro il Creatore, dal cui trono si allontanarono per sfrenato desiderio di regno. Siva fu allora incaricato di scacciarli dal cielo superiore, ed essi furono precipitati sui globi inferiori (infernus).
      Brahma creò l'uomo maschio e femmina, dando loro la coscienza e la parola, rendendoli superiori a tutto quello che era stato creato, ma inferiori ai Devas ed a Dio. Nominò l'uomo Adima (Adamo, il primo uomo) e la donna Heva (Eva, ciò che completa la vita). Li pose in un paradiso terrestre, in mezzo ad una splendida vegetazione; ingiunse loro di unirsi e di procreare e di adorarlo per tutta la vita, e proibì loro di abbandonare il paradiso terrestre (Ceylan). Essi disubbidirono e l'incanto della natura sparisce; Brahma perdona loro, ma li scaccia dal luogo di delizie, condanna i loro figli a lavorare e prevede che diverranno cattivi, avendo lo spirito del male invaso la terra. Ma li rassicura promettendo loro che manderà Vischnu, il quale s'incarnerà nel seno di una donna, a redimere il genere umano dal peccato.
      Nella mitologia persiana Ormuzd promise al primo uomo e alla prima donna felicità eterna, purché si mantenessero buoni. Ma un demonio, sotto forma di serpente, fu inviato da Arimane; essi prestarono fede al menzognero che li persuase essere Arimane il datore d'ogni bene, e cominciarono ad adorarlo.


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Gesù Cristo non è mai esistito
di Emilio Bossi (Milesbo)
pagine 292

   





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