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      In questa fusione storica e psicologica di razze, dottrine, religioni ed aspirazioni cosmopolite, dalla quale venne posto in essere il cristianesimo, quest'ultimo è stato adunque piuttosto un effetto dell'ambiente e dello stato relativo degli animi anziché la causa della nuova orientazione degli ultimi e del cambiamento del primo.
      Tanto più che quest'esso non venne mutato, si può dire, che di nome, come vedremo nel successivo ed ultimo capitolo.
      In ogni modo, tutto ciò è estraneo al nostro assunto, il quale è già esuberantemente dimostrato senza bisogno di quest'altra prova, la quale non ponemmo qui se non come sfondo del quadro destinato soltanto a farne meglio risaltare il soggetto principale.
     
      Capo V
     
      COME AVVENNE IL TRIONFO DEL CRISTIANESIMO
     
      Ma, spiegato l'ambiente, in cui il cristianesimo era chiamato a prodursi, non è ancora tutto spiegato quel grande fenomeno di unificazione che, sopra ogni altra cosa, fu il cristianesimo. Imperocché nelle condizioni dell'ambiente, creatrici alla lor volta di quello stato d'animo che doveva operare la trasformazione della civiltà greco-romana, non abbiam visto agire che cause meccaniche ed incoscienti, casuali - in relazione all'effetto prodotto col loro involontario concorso - che spiegano bensì la preparazione subcosciente ed evolutiva del fenomeno, ma non ancora la sua determinazione definitiva. Questa fu l'opera di cause coscienti e di volontà attive che ci proponiamo di sommariamente indicare in quest'ultimo capitolo.
      Queste forze attive, coordinatrici, coscienti, determinate e determinanti furono la Chiesa e lo Stato: dapprima quella sola e malgrado questo; poscia con questo e per mezzo di questo; in fine, contro questo.


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Gesù Cristo non è mai esistito
di Emilio Bossi (Milesbo)
pagine 292

   





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