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      Comunque, è certo che fin dal principio della nuova setta troviamo la Chiesa gerarchicamente organizzata, sull'immagine della teocrazia ebraica e sullo schema dell'associazione greca e del collegio romano, dei quali si è appropriato i nomi principali (clero, vescovo, presbiterio, diocesi, ecc.).
      Data la esistenza della Chiesa, è quanto conoscere una delle cause più potenti ed efficaci per la diffusione del cristianesimo: poiché all'ideale il clero aggiunge il proprio interesse, stimolo, aculeo, assillo principale all'azione.
      Come poi si conciliasse l'organizzarsi in una chiesa nuova, col predicare la prossima fine del mondo, è tale contraddizione che a noi non importa spiegare, ma che poté esistere come tante altre che, pur troppo, formano gran parte della trama della vita dei popoli, quantunque essa sia di tale gravità da far dubitare della buona fede del clero cristiano fin dall'origine della nuova setta.
      E come il costituirsi del cristianesimo in teocrazia si conciliasse con la morale evangelica, ossia profetica ed essenica, è altra di quelle contraddizioni logiche che sembrano formare il substrato della psicologia dei popoli e che probabilmente sono determinate dall'intreccio dei più diversi e vari interessi delle differenti classi sociali.
      È per la presenza di una nuova casta sacerdotale, certamente, che assistiamo fin dal bel principio del cristianesimo a questo doppio carattere della sua politica: di essere ad un tempo ribelle alle autorità costituite, e cionondimeno strumento di sottomissione alle medesime e di nuovo dominio a sua volta; caratteri che finirono per entrare entrambi a far parte della dottrina della Bibbia, ove, come già vedemmo, fanno a pugni fra loro non meno che nella vita della Chiesa(312).


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Gesù Cristo non è mai esistito
di Emilio Bossi (Milesbo)
pagine 292

   





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