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      Non si dimentichi infine che le ultime schiaviste furono le nazioni cattoliche, e che la schiavitù non fu sradicata che per opera del libero pensiero, della ragione umana. Dicasi lo stesso della tortura e della guerra.
      (282) Questo dualismo tra l'anima ed il corpo, ingenerato dalla stolta credenza che quella fosse divina e questo terreno, fu uno dei principi della decadenza cristiana. Se si capisce il motivo per cui una società di filosofi, urtata dalle ingiustizie sociali, si ripiega su se stessa, si ritira dal mondo e si dà alla contemplazione, tuttavia questo fatto, erigendosi a principio col proclamare la superiorità dell'anima sul corpo, la divinità di quella e l'animalità di questo, trae seco in folla conseguenze l'una peggiore dell'altra. Esso portava fra altro, come logica conseguenza, la violazione delle leggi della natura e dell'igiene riguardo al corpo; i digiuni, le astinenze, le flagellazioni, le torture volontarie del corpo da una parte, e dall'altra la negligenza della pulizia e dell'igiene e l'abbandono d'ogni cura del benessere fisico, della salute, del decoro, della dignità. Non parliamo della lotta dell'anima contro il corpo che popolò il Medio Evo di visionari, di esaltati, di pazzi religiosi; ma più fatale fu la trascuranza della igiene, che propagò spesso orribili contagi, come nota perfino Alessandro Manzoni. Nel Medio Evo l'ideale dell'uomo non era più quello della mens sana in corpore sano; ma divenne il santo asceta, mistico, contemplativo, aguzzino di se stesso e sporco.


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Gesù Cristo non è mai esistito
di Emilio Bossi (Milesbo)
pagine 292

   





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