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      ) L'esperienza conferma quest'opinione.
      2. L'oziosità che «insegna molte cose cattive» (Eccl. 33, 29); il dormir troppo; la morbidezza o il tepore del letto; i giuochi gli allettamenti e le delizie della vita.
      3. La famigliarità fra persone di diverso sesso, anche sotto pretesto di matrimonio; gli sguardi, i toccamenti, gli abbracci, i colloquii teneri giusta queste parole dell'Ecclesiastico, 9, 11: «Molti diventarono reprobi perchè s'invaghirono delle bellezze della moglie altrui, le di cui parole infiammano come il fuoco.»
      4. Le danze, le commedie ed altri spettacoli profani; le letture di libri osceni, i romanzi, i turpiloqui, le canzoni amorose; l'abbigliamento immodesto o lussureggiante; il frequentare le bettole: tutte cose che come dice Tertulliano, «sono indizii di una castità morente.»
      § II. — Degli effetti della lussuria.
      S. Tomaso, (dopo S. Gregorio) dà alla lussuria otto figlie, 2, 2, q. 153, art. 5, che sono:
      Relativamente all'intelletto.
      1. La cecità di mente, di cui lo stesso Salomone ci offrì un terribile esempio:
      2. La sfrenatezza, per la quale l'uomo commette sconvenienze, senza riflettere, senza deliberare;
      3. La sconsideratezza, la quale fa giudicare erroneamente lo scopo che si propone o i mezzi per conseguirlo;
      4. L'incostanza, per la quale, chi si è dato alla lussuria vuole e non vuole come il poltrone (Prov. 13, 4), e non sa persistere generalmente nel proposito di una vita migliore
      Relativamente alla volontà, le figlie della lussuria, secondo S. Tomaso, sono:


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Venere ed Imene al tribunale della penitenza.
:Manuale dei confessori
di Jean Baptiste Bouvier
1885 pagine 191

   





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