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      Nè si placano ancora i fautori del rivolgimento sociale! i quali! per necessità dolorosa de' tempi! troppo duramente da lui giudicati duramente lo giudicarono; ed ora aspettano da giorni non lontani la composizione del fraterno dissidio. E a queste difficoltà non lievi! aggiunta quell'altra e suprema che fece dire a Mazzini: "Se la mia fede poggiasse nel Vero! dirà il futuro"! si vede che difficile oltre modo! per il tempo! per le passioni di parte! e sopra tutto per le condizioni della stampa in Italia! è parlare di Mazzini: e pure se ne deve! perchè dal giudizio che si darà di Lui dipende la soluzione delle questioni più cocenti! più contrariamente agitate! più inerenti alla nostra esistenza individuale! domestica! civile! politica! nazionale! cosmica: dipende! in ultimo! la soluzione del problema economico! che è l'ubi consistam dell'età nostra. E mi terrei avventuroso! se i suoi discepoli e i suoi nemici e quelli che a me sono avversi per antagonismo di sistemi! volessero leggermi con animo dimentico di me e tutto inteso ai principî ch'io fermo e alle conclusioni che ne derivo: fortuna poco sperabile in questo cadere di tempi tra questa gente. E non si è detto moltissimo di Lui? Niente! a me pare che pareggi l'argomento per le ragioni sopra discorse e per altre spiegabili meglio dal tempo. Ed entriamo dunque in questo ragionamento come in foresta vergine.
      Socrate intimò allo Stato greco la protesta umana; morì cittadino! ma trascinò lo Stato dietro il suo feretro. Il sacello inalzato a Socrate! dissi! consacra la prima deificazione istintiva dell'uomo fatta dall'espiazione civica.


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Mazzini
di Giovanni Bovio
Sonzogno Editore
1905 pagine 66

   





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