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      Quindi la necessità di differenziare il suo principio da qualunque altro de' dottrinari contemporanei! dottoreggianti sull'oggi e ciechi sul domani! da qualunque altro principio posto dagli antichi fondatori! derivarne quante conseguenze si possono dalla logica di un uomo e le rimanenti commettere alla logica de' popoli.
      Questa logica di cui i popoli hanno sete e di cui ai popoli ei commette gran parte non può essere la logica semplicemente formale degli scolastici! quella del medioevo! la quale sollecita del solo processo! cioè della necessità illativa! prendeva ciecamente la premessa fondamentale dell'autorità. Questa era logica servile! ecclesiastica e forense! dommatica e arbitraria! astratta e unilaterale e però disdetta sempre dalla natura e dalla storia; perchè la necessità non dev'essere soltanto illativa ma iniziale e deve dimorare non solo nella illazione ma nel principio. Dunque la logica di cui parla Mazzini non è quella che avvezzava a belare i panegirici! e a conchiudere che tre persone fanno una! e che Dio si transunstanzia ad ogni bisbiglio di chierico! ed altre cose procedenti dalla mezza necessità; ma è necessità piena! necessità bilaterale! di forma e di sostanza! d'illazione e di principio; insomma è logica razionale non formale. Il moto delle scienze e della storia lo aveva condotto a tal punto; ed egli parlando di logica! intende innanzi tutto investigazione di principio: le conseguenze verrebbero di lor piede l'una dopo l'altra: ma l'animo innanzi tutto! sopratutto nella determinazione del principio.


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Mazzini
di Giovanni Bovio
Sonzogno Editore
1905 pagine 66

   





Mazzini Dio