E se oggi l'anima di quel re riappare in un imperatore! tosto il pensiero del signor di Posa riarde nei Wirchow! ne' Reymond du Bois! negli uomini della scienza! e il dialogo si continua.
 
     
Può parerti leggendario quel Bruto di fronte a Tarquinio; ma la storia sottentra ed alza Traseo Peto di contro a Nerone. La leggenda e la storia consuonano. Savonarola di fronte ad Alessandro VI è una catastrofe; ma Lutero! poco dopo! contro Leone X! è una vittoria. La catastrofe preparava il trionfo! e cospirano.
 
     
Quando mai questo dialogo fu interrotto? quando un despota fu così assoluto e sicuro che nessuna voce umana lo turbasse? o fu mai perduta del tutto quella voce?
 
     
A memoria dei vostri padri! Napoleone primo - veramente primo ed unico - con lo sguardo del trionfatore ammutoliva re e popoli. Nato di sè - sintesi della nuova rivoluzione e dello antico impero - portava sulla fronte la ragione o della monarchia universale o di finire alga secca sopra uno scoglio. Pareva il solo uomo che potesse chiudere in un monologo il dialogo della storia! e che nessuno potesse dirgli: Su quella frontiera è il tuo limite. E pure! ne' comizi lionesi! gli viene innanzi un italiano inerme e in nome delle alte tradizioni gli dice che la storia e i destini dell'umanità non pativano che la parola fosse di un solo.
 
     
Carlo Botta! sopprimendo la voce di quell'italiano! non intese che era voce della storia! più che non quelle degl'Imperatori e dei capitani. Ma l'esule moriente a Sant' Elena dovè riudirla e riprendere all'ultima ora un dialogo che aveva stimato rotto da ventitrè anni di cannone.
  
  
  
  
  
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 Mazzini
 
di Giovanni Bovio 
Sonzogno Editore 1905
pagine 66  | 
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