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      Ah sì - odo - ben poteva continuarsi sopra uno scoglio arso! perduto nell'oceano! nel delirio di un uomo finito prima che morto! quando la santa alleanza avevalo troncato in Europa! e segnatamente in Italia.
      Troncato? Esaminiamo.
      Sono io dinanzi al re? domanda il vecchio inquisitore! non tanto perchè ei si creda cieco! quanto perchè se innanzi al re c'è lui! come ci starebbe altri? e come Filippo sarebbe re! se altri ci stesse? Questa è la logica dell'inquisitore: il monologo. Ma appunto perchè c'è lui! altri ci dev'essere. Questa è la logica della storia: il dialogo. E Filippo! poteva rispondergli: "Forse io non sarei re! se altri! o frate! qui stesse! oltre te; ma certo! se quell'altro non fosse! tu non saresti inquisitore. Il tuo ufficio omicida indica due voci: puoi percuotere! non estinguere."
      La santa alleanza! condannata dalla legge di continuità a consacrare alcuni principî della rivoluzione! non poteva respingere il secolo al di là di Filippo II e del grande inquisitore. Se da una parte c'era il babbo austriaco e re e duchi e preti che! spartendosi il paese! lo tosavano di seconda mano! c'era dall'altra! sparsa per ogni terra d'Italia! una famiglia di pensatori! che dal 1815 al 48! preparando il risorgimento nazionale! davano da pensar davvero.
      Romagnosi! poi Galluppi! imprimendo alla speculazione una impronta nazionale! non schiva del pensiero europeo! cospiravano - inconsci talvolta - coi letterati e cogli artisti ad alimentare un pensiero pensato! cioè impaziente di giogo.


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Mazzini
di Giovanni Bovio
Sonzogno Editore
1905 pagine 66

   





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