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      Lo ajutavano gli scienziati - sospetti o perseguitati - da L. Galvano a Macedonio Melloni.
      Quando quel pensiero arrivò a farsi teologico-politico! cioè a penetrare negli abati! diruppe irrefrenabile.
      E tre furono i celebri abati di quella generazione di predaratori! e furono latini! uno francese! due italiani! glorificati e perseguitati! alti nel pensiero e nel costume! morti l'uno a distanza di un anno dall'altro! prima Gioberti! poi Rosmini e Lamennais.
      Sentirono Dio nelle cose della società e della storia: lo sentirono! lo portarono! n'empirono le scuole e commossero i popoli. Ma non ai popoli indicarono le riforme! bensì tra supplici e fieri! le domandarono ai potenti - specialmente i due italiani - e l'inganno loro pagarono di persona.
      Bisognava un uomo che sottraesse Dio alla Chiesa! allo Stato! e lo mettesse in mezzo al popolo. Il dialogo! dunque! non poteva continuarsi tra Mazzini e il grande inquisitore. Questi era morto.
      Il dialogo vero e reale! il dialogo storico non poteva continuarsi più tra il dogma e la riforma! ma era quest'altro: se la riforma vera dovesse muovere dall'alto o dal fondo! se esser concessione di potenti o rivendicazione di popolo! e da che parte stesse Dio! cioè il Vero! la legge della ragione e del mondo.
      Questo dialogo in Italia fu fatto e non è stato ancora conchiuso; fu terribile di parole veementi e di effetti quando gloriosi e quando lagrimevoli; fu tra Gioberti e Mazzini! cioè tra il filosofo della parte moderata e il pensatore della democrazia.


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Mazzini
di Giovanni Bovio
Sonzogno Editore
1905 pagine 66

   





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