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      Non è conchiuso ancora! ho detto! e le due voci si odono tuttora! come il suono lontano delle armi guelfe e ghibelline ai tempi di Petrarca; e poichè in quel dialogo è lo spirito storico ancora irresoluto di quella e di questa generazione! ei conviene conoscerlo tutto nei dialoganti! nelle loro parole e nei fatti.
     
      II.
     
      Gioberti filosofo! letterato! politico! artista - non so quale più - parve e fu gran che! uomo superiore di certo! ma non fu il genio. Non fu e talvolta non lo intese! guardandolo ora attraverso le forme classiche! ora attraverso il dogma cattolico.
      Polemista formidabile! ora compose nella sua dialettica termini contrarî! ora mescolò termini contraddittori. E per questo magistero appunto! governato da una legge ch'ei chiamò di gradazione! fu e resta il filosofo della parte moderata! di quella che promuove le riforme! seconda le innovazioni! ma per gradi lenti! quasi intoccabili! tacite! pedetentim! come le consigliava Bacone! e le vuole dall'alto! più come concessioni e favori che come rivendicazioni.
      Di questa gradazione! che oggi direbbero evoluzione politica! egli traccia il metodo! indicando prima le riforme! poi la costituzione! appresso la lega! ultima forse l'unità. "Tutte queste parti - egli dice - e l'ordine loro! non erano arbitrarie! ma insieme connesse logicamente... Facevano! per così dire! una dialettica! la quale fraintesa dagli uni per error di mente! e guasta dagli altri per animo fazioso! venne meno alla pruova dal primo istante che fu mutata in una sofistica.


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Mazzini
di Giovanni Bovio
Sonzogno Editore
1905 pagine 66

   





Petrarca Bacone