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      Di mezzo ci sono sfumature! gradazioni! opportunismi e volteggiamenti! coalizioni e confusioni; ma le due idee sono ancor quelle! intorno a quelle si tende a rifare i partiti politici! fuori di quelle c'è la continuazione delle nostre illusioni in una lotta infeconda! personale e faziosa! vergognosa per chi vince e chi perde.
      Bisogna decidersi. Ma bisogna! dopo aver veduto i due uomini! ricordare i fieri termini del loro dialogo e la risposta dei fatti.
     
      III.
     
      Gioberti! il filosofo della parte moderata! il profeta della monarchia! il metodista dell'evoluzione politica! l'equilibratore dei dogmi con la libertà! più affettava disprezzo verso Mazzini quanto più sentiva l'idea mazziniana esser la sola che gli si contrapponeva. Le altre non più appartenevano al suo tempo.
      E perchè il disprezzo? Perchè tanta irreverenza di parole contro l'autorità dei fatti! confessati grandi dall'istesso censore?
      L'ho detto: Gioberti non sempre interpretava il genio. Abate e filosofo! qualche cosa gli mancava per essere libero! molto per esser cattolico. Vedeva! in politica! Mazzini attraverso i gesuiti! come! in filosofia! Cartesio attraverso Lutero: tutta una sintesi fantastica.
      Nè il disprezzo era tutto sincero: rasentava l'odio che dissimulava anch'esso quando un presagio e quando una paura.
      Ora notiamo il contrasto tra le parole e i fatti.
      Sono non poche le pagine nelle quali egli destina Mazzini e i puritani nella storia a un luogo privilegiato d'infamia.
      Certo! sarà la Caina. Ma la pagina precipua è dove parlando degl'individui che dettero l'ultimo trabocco alle speranze del risorgimento esce a dire proprio così: "Rispetto agl'individui bisogna distinguere i principi da' privati.


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Mazzini
di Giovanni Bovio
Sonzogno Editore
1905 pagine 66

   





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