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      E da che il periodo era! come io dissi! guasto d'immoralità! non cercò di vincerla! vi si adattò.
      Ei fu inconsciamente con Balbo e Azeglio! tra i primi corruttori della giovane generazione. Mentre Balbo insegnò la rassegnazione della scuola cattolica e seminò lo sconforto nelle forze collettive del paese - mentre Azeglio pose in core alle classi medie della nazione il materialismo veneratore servile dei fatti! e i germi d'un militarismo pericoloso - Gioberti rivestì di sembianze filosofiche l'immorale dottrina dell'opportunità! e mascherò da idea l'irriverenza alle idee.
      E fu primo - biasimo assai più grave - che introducesse nel campo della libertà l'arme atroce della calunnia politica e l'insana accusa di settatori dell'Austria contro repubblicani e dissenzienti dal concetto del regno del nord! dalle fusioni imposte! dalle guerre che rispettavano il Trentino e Trieste e da ogni idea che non fosse sua...
     
      IV.
     
      Non sono carezze - pare - che quegli uomini si mutuavano. Ma le loro parole più gonfiavano d'ira e toglievano calore dall'invettiva! e più facevano! come oggi direbbero in lingua scolastica! soggettivo il dialogo. Non l'ho dissepolto per ricantare! in ritardo! ire omèriche! bensì perchè a noi tocca restituirlo all'oggettività storica. I due alla vigilia di grandi fatti europei si incontrarono la prima volta a Parigi! parlarono d'Italia! d'Europa! di religione! di filosofia civile. Poniamo che dopo Novara e dopo la caduta della repubblica romana si siano incontrati una seconda volta! e guardandosi negli occhi abbiano ripreso il dialogo interrotto dalla rivoluzione! dalla reazione e dal colpo di stato! da Mazzini presentito e da Gioberti no.


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Mazzini
di Giovanni Bovio
Sonzogno Editore
1905 pagine 66

   





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