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      Ora quest'ipotesi è preferibile, perchè tu ti vedi, mentre il defunto non lo vedi». - Ma il medio può replicare: «Colla vostra ipotesi, faccio economia di uno spirito, ma non economia di personaggi; giacché restiamo sempre in due, io e il mio incosciente, che pensiamo separatamente. Ed il mio incosciente è un personaggio non meno ipotetico e non più intelligibile dello spirito. Il solo vantaggio della vostra ipotesi è che questo personaggio può non essere uno spirito, perchè posso prestargli un pezzo del mio sistema nervoso».
     
      XX.
     
     
      Concediamo tuttavia come più probabile che l'intelligenza occulta colla quale il medio discorre sia una parte del suo cervello e non uno spirito fuori di lui. Per decidere qual sia dei due col solo mezzo del medio scrivente, senza ricorrere ad una verificazione materiale, ossia alla ricerca anatomica dell'organo dell'incosciente, od alla evocazione di spiriti che si rendano visibili, non c'è che una via, quella di continuar ad interrogare l'intelligenza occulta, per veder se differisce da quella del medio solo esternamente, solo pel mezzo con cui comunica i suoi pensieri, o se ne differisce internamente, per i suoi pensieri; se i suoi pensieri siano tali che non si possano attribuire al medio.
      E nel decidere qual carattere deve avere un pensiero perchè non si possa attribuirlo al medio, bisogna esser rigorosi. Mi spiego:
      L'intelligenza occulta sembra avere molto spesso una volontà non solo diversa da quella del medio, ma veramente contraria. Per gli esempi rimando all'Aksàkow, p. 347, ss.


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Per lo Spiritismo
di Angelo Brofferio
Domenico Briola Editore
1893 pagine 316

   





Aksàkow