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      Io aggiungo solo che, in quella poca esperienza che ho potuto acquistare con medi scriventi e tiptologici, l'ho verificato anch'io. Per esempio, sperimentando al tavolino con due sole persone, di cui una era il medio, fummo per molte sedute impediti da sedicenti defunti, zii del medio, i quali volevano ad ogni costo che il medio se ne tornasse al suo paese; il medio non ci pensava neppure; noi si rideva, ed essi si arrabbiavano.
      E come contrasta di volontà, così l'intelligenza occulta contrasta spesso col medio anche nelle opinioni e nel modo di sentire. Anche qui rimando pei documenti all'Aksákow, 373. ss., 379, ss. Per conto mio ne ho visti più esempj. Un caso abbastanza frequente che ho incontrato anch'io, è quello di una intelligenza occulta, naturalmente spiritista, che scrive colla mano di un materialista; uno non riesce a convincer l'altro; il medio è convinto che la sua scrittura è una burla che egli fa a sè stesso; i pensieri che egli scrive sono per lui rimasugli delle storie della sua balia, superstizioni ereditate dai nonni, fenomeni di atavismo. Ma il più bello è che talvolta dobbiamo riconoscere alla fine della discussione che il sedicente spirito avea ragione e noi avevamo torto; ciò succede spesso nelle piccole contestazioni che derivano dalla difficoltà d'interpretare la comunicazione, specialmente se è fatta picchiando col tavolo; quando il tavolo s'impazienta, si verifica spesso che l'abbiamo frainteso.
      S'aggiunga pure questo: che, sebbene generalmente le comunicazioni dell'intelligenza occulta siano al livello del l'intelligenza del medio (cosa del resto perfettamente naturale anche all'ipotesi spiritica), e spesso al disotto, molte volte danno prova di un ingegno (non dico di un sapere) di molto superiore al suo.


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Per lo Spiritismo
di Angelo Brofferio
Domenico Briola Editore
1893 pagine 316

   





Aksákow