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      E non solo si può supporre, ma l'Aksákow, sebbene sia uno degli apostoli dello spiritismo, cita casi di telepatia nei medii, e perfino casi nei quali la mano del medio sarebbe stata condotta dallo spirito di un dormente (pag. 579-594). Vi sono anche esempi di comunicazioni, mediante la scrittura automatica, di fatti saputi da persona lontana e che pure essa non sa di trasmettere, addotti dal Myers(46). Dunque lo spirito di un defunto non è ancora necessario.
      6° Ma passiamo ad un'altra specie di casi: alle partecipazioni di morte. Sembrano casi relativamente frequenti; ad ogni modo ne citerò uno dei più autentici: In Francia, una fanciulla, medio scrivente, una mattina si sentì ad un tratto trascinata a scrivere; e la comunicazione era firmata da una sua amica, Margherita, della quale non aveva notizia da parecchio tempo, che le dava notizia della sua morte. E Margherita era realmente morta quella mattina in Inghilterra. I particolari del fatto si possono leggere nel primo fascicolo degli Annales des sciences psychiques, giornale presentato al pubblico da una prefazione del Richet, professore di fisiologia all'Università di Parigi e autore di rinomate opere di psicologia; il fatto poi è garantito dal dott. Liébault, una celebrità per quelli che si occupano di ipnotismo, e che nel suo libro Le sommeil provaqué et les états analogues si era mostrato avversario dello spiritismo; a pag. 252 diceva precisamente che i medii sono sonnambuli. Ora è ben chiaro che in questo caso e nei casi analoghi vi è comunicazione di un fatto che non potevano sapere nè il medio nè gli astanti.


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Per lo Spiritismo
di Angelo Brofferio
Domenico Briola Editore
1893 pagine 316

   





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