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      2° La seconda classe, più importante assai della prima, è quella delle comunicazioni verbali o scritte in una lingua che era quella del defunto e che è ignota al medio ed agli astanti. Pei fatti di questa classe si veda Aksákow (p. 420, ss. e 657, ss.). Il caso più luminoso è quello della figlia di Edmunds; il padre stesso racconta, nella introduzione al secondo volume della sua opera Spiritualism, che essa non sapeva che l'inglese e qualche pò di francese; che tuttavia ha parlato in nove o dieci lingue, talvolta per ore, colla stessa facilità e speditezza che se fosse nata nei paesi di quelle lingue; che non di rado i forestieri discorrevano per mezzo di lei coi morti del loro paese. Assumendo una volta la personalità di un fratello defunto di Marco Botzaris, essa discorse a lungo con un greco di nome Evangelides, e gli annunziò la morte di un figlio che egli aveva lasciato in patria; Evangelides non potè nascondere la sua emozione; ma, niuno degli astanti comprendendo il greco, non se ne seppe la causa che giorni dopo, quando la triste notizia fu confermata ad Evangelides da una lettera. Ho citato questo caso, perchè è uno dei più convincenti; lo è per la sicurezza del fatto, attestato dall'autorità di un alto magistrato, di un senatore; e perchè il padre poteva ben sapere che lingue aveva studiato sua figlia; e perché sua figlia parlava più lingue, e facilmente, senza essere entranced, e quindi non può dirsi un sonnambulo.
      Ora, quando un defunto parla la sua lingua, e questa è ignota al medio, mi par che dia una prova convincente.


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Per lo Spiritismo
di Angelo Brofferio
Domenico Briola Editore
1893 pagine 316

   





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