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      E per provare che può farle, bisogna mostrare che ne fa naturalmente di analoghe: che produce fenomeni della medesima specie, per quanto piccoli. Ma non ci sono analogie le quali permettano di supporre che la forza psichica potesse trattare il fiore del Crookes o il carbone della mia matita come se non fossero materiali o non fossero nello spazio. Ci faranno forse esempi di fatti simili, ma nelle storie dei miracoli e della magia; sono sempre fatti accaduti in presenza di santi, streghe e fakiri, ed attribuiti a Dio, o al diavolo, o agli spiriti; sempre fenomeni considerati come soprannaturali, che hanno bisogno di essere spiegati come i medianici, ma non possono servire a spiegare i medianici. Che la volontà può agire fisicamente a distanza senza saper come, si potrà sostenere colla tradizione; ma la magia volontaria dell'incosciente è per lo meno tanto ipotetica quanto quella degli spiriti.
      I partigiani della forza psichica non avrebbero dunque che questo scampo: di sostenere che, sebbene la magia dell'incosciente sia ipotetica quanto quella dei defunti, è però da preferirsi perchè spiega meglio i fatti, è più chiara, più intelligibile. Ma ciò mi sembra contrario al vero.
      Certamente la spiegazione data dalle intelligenze occulte potrebbe non esser vera. Esse dicono di esser anime di defunti; di volerci avvertire che c'è una vita futura in cui subiremo le conseguenze di questa; e quanto ai mezzi, dicono di adoperare i fluidi del medio; che perciò hanno bisogno di confondere il loro corpo fluidico (o perispirito) con quello del medio, e che non possono farlo con tutti.


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Per lo Spiritismo
di Angelo Brofferio
Domenico Briola Editore
1893 pagine 316

   





Crookes Dio