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      Così si spiegherebbe la necessità di un medio, la solidarietà tra il fantasma ed il medio (che a chi non conosce la fenomenologia spiritica fa credere spesso alla loro identità, e quindi ad una ciurmeria), e il fatto che il fantasma s'indebolisce allontanandosi dal medio, e che il lavoro del fantasma stanca il medio, e che il medio risenta perfino gli effetti fisici dell'ultima malattia del defunto come insegna l'Aksàkow (p. 724, ss.), e come ho constatato anch'io. Ma dal fatto che questa spiegazione sarebbe plausibile non deriva per necessità che sia vera; i fenomeni astronomici si potevano spiegare, se non meccanicamente, almeno geometricamente, anche coll'ipotesi tolemaica; i fenomeni luminosi anche colla teoria dell'emanazione; e in principio del nostro secolo i fenomeni calorifici si spiegavano nelle scuole colla teoria del flogistico.
      Per provare che quest'ipotesi, che i fantasmi dei defunti siano prodotti dai defunti, è la sola vera, od almeno la più probabile di tutte, bisogna procedere indirettamente, per via di esclusione, mostrando che i fantasmi dei defunti non possono esser fatti da altri, perché a qualunque altro manca qualche condizione per poterli fare o qualunque motivo per volerli fare.
      5° Supponiamo prima che quelli che fanno i fantasmi siano esseri in carne e in ossa, animali viventi. Ma fra questi non si potranno sospettare che gli uomini. E fra gli uomini, quando è esclusa la telepatia, non si può più sospettare che il medio. Ma in che modo il medio potrà produrre il fantasma di un defunto?


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Per lo Spiritismo
di Angelo Brofferio
Domenico Briola Editore
1893 pagine 316

   





Aksàkow Supponiamo