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      Questa è precisamente una premessa di due altre teorie che non dobbiamo finger di ignorare. Una è la teoria della Chiesa, la teoria di S. Agostino e di Lutero, e ora del Mirville e del Gougenot des Mousseaux, secondo la quale, sebbene si debba ammettere che vi sieno state alcune rarissime apparizioni di defunti (altrimenti bisognerebbe smentire troppe pagine della Storia sacra), queste non si devono ammettere come fenomeni naturali, ma come veri miracoli, vere eccezioni che hanno avuto luogo per grazia speciale di Dio; e gli spiriti che ordinariamente si manifestano negli esperimenti spiritici, sono spiriti maligni, sono demoni, coi quali la Chiesa proibisce di aver commercio. L'altra è la dottrina dei teosofi alessandrini, per esempio di Jambuco nel Trattato dei misteri, dottrina mezza plato-pitagorica e mezza orientale, che oggi parecchi hanno ripresa e rifusa e confusa con elementi posteriori ed eterogenei, e secondo la quale esisterebbero spiriti di specie e gradi molto numerosi e differenti, dalle divinità celesti fino agli spiriti elementali; questi ultimi specialmente sono, secondo certi occultisti, gli spiriti inferiori ed ingannatori, ai quali i fakiri e veri maghi sanno comandare a bacchetta, mentre gli ingenui spiritisti ne sono lo zimbello. Dopo l'impostura (ipotesi volgare) e l'incosciente del medio (ipotesi scientifica), lo spiritismo ha da combattere col diavolo (ipotesi della Chiesa) e cogli elementari (ipotesi occultista). Queste ultime due ipotesi non si devono passare sotto silenzio, come se non esistessero; e questo mi sembra il luogo di accennarvi brevemente.


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Per lo Spiritismo
di Angelo Brofferio
Domenico Briola Editore
1893 pagine 316

   





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