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      Certamente si può allargarla e stiracchiarla e tormentarla tanto, che finisce per spiegar tutto; ma allora perde i suoi due primi vantaggi. Infatti bisogna man mano puntellarla con tante ipotesi secondarie, che diventa molto più complicata dello spiritismo (e questo sarebbe il minor guajo, perché in natura ci sono anche delle combinazioni molto complicate); e queste ipotesi, tutte prese ad imprestito all'arsenale dell'occultismo, sono così maravigliose e nuove per la scienza, che l'ipotesi dell'incosciente diventa molto meno naturale di quella dello spirito; e attribuendo poi queste maraviglie ad un incosciente che si crede uno spirito, pur di non ammettere lo spirito, si fa un'ipotesi che è contraria non solo alle abitudini della scienza, ma alle regole della logica. Infatti:
      A) L'incosciente non ci spiega nemmeno il fenomeno più elementare, la scrittura medianica. Per spiegarla coll'incosciente del medio bisogna supporre uno sdoppiamento del medio; il medio è un uomo sveglio che discorre con sè stesso addormentato. Siccome pensano nello stesso tempo, uno senza sapere dell'altro, bisogna bene che gli presti una metà del suo cervello. E non solo pensano separatamente, ma il medio è scettico e il suo interlocutore è spiritualista; il medio è un prosatore, e l’altro gli scrive delle terzine. Pensate un pò: non è un veder doppio, come quando con un dito spostiamo un occhio, in modo che l'immagine non cada sui punti omologhi delle due retine; è come se voi ci vedeste coll'occhio sinistro, e un X vi scrivesse colla vostra mano che cosa vede (senza averne coscienza) col vostro occhio destro, e vedesse un cammello dove voi vedete una giraffa.


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Per lo Spiritismo
di Angelo Brofferio
Domenico Briola Editore
1893 pagine 316