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      Credo dunque di dovervi in amicizia avvertire, di scrivere sopra soggetti simili con più circospezione26." La fredda prudenza di Leonardo, come quella che il quieto e tranquillo vivere meglio assicura, dai timidi e circospetti avrà lode, ma gli animi franchi e generosi che sdegnano dai freddi calcoli, il nobile ardire di Poggio assai più ammireranno.
     
      La deposizione dei tre papi rivali e l'elezione definitiva di Martino V vennero finalmente a mettere un termine alle divisioni e alle religiose contese che per quarant'anni avevano tenuto la Chiesa debole e senza riputazione27. Come tosto il nuovo papa messe piede in Italia, rivolse ogni cura e con tutte le sue forze adoperossi a far cessare la lotta che da parecchi anni esisteva tra Braccio da Montone e Attendolo Sforza, due condottieri, che, nell'assenza del capo, avevano occupati e manomessi gli Stati della Chiesa. Teneva Braccio le principali città della Romagna, avea lo Sforza in suo potere Roma; di maniera che il papa non avendo luogo dove starsi sicuro, accettò l'ospitalità che la repubblica fiorentina fu sollecita di offrirgli. Per le buone relazioni in cui egli era con la corte di Napoli, gli riuscì facilmente di valersi dei servigi dello Sforza, che spinse senza indugio contro Braccio, dal quale fu in breve disfatto e vinto. Firenze proposesi allora mediatrice tra il condottiero e il papa, il quale vista l'impossibilità di ridurlo, scese con lui ai trattati. Braccio, invitato dalla repubblica, venne in Firenze con una numerosa e splendida comitiva.


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Istoria fiorentina
di Leonardo Bruni
Le Monnier Firenze
1861 pagine 852

   





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