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      Oltre a ciò, egli si mostra più abile nel delineare i caratteri, che sono parte assai rilevante della storia; è meno alieno dall'investigare le ragioni e cagioni delle cose, di cui si palesa sovente consideratore acutissimo. In lui risplende pur anco maggiore vivezza d'imagini, forza e nobiltà di concetti, rettitudine e finezza di giudicio. A queste singolari doti unisce un'erudizione vastissima e quasi incredibile, e una rara abilità nell'usarla senza pedanteria e senza eccesso, difetti comuni all'età sua. Era in lui gran forza di mente, uno spirito filosofico sciolto dalle superstizioni e dai pregiudizi, avanzo dei secoli barbari; di maniera che potè levarsi alle grandi considerazioni de' principii generali della società. Quindi è che, allontanandosi dal costume dei suoi contemporanei, non si esercitò nelle traduzioni e nei commenti, ma attese a fare di suo, e lasciò parecchie opere, in cui sono sparsi utili precetti di vivere civile, massime di morale e di politica, dalle quali la forza e la libertà della sua niente si manifestano.
     
      A Leonardo è dovuta, a giudizio de' migliori critici, la lode assai rara di storico veritiero. Avendo egli facile adito in tutti gli archivi, studiò i fatti alle vere fonti; pose nel ricercarli e appurarli una singolare diligenza, e un lungo e amoroso studio. Fu il primo che prendesse a narrare la storia fiorentina dalle origini della città insino ai tempi suoi, e che abbracciasse in un gran quadro una così lunga serie di avvenimenti. Lontano dalle passioni e dagli affetti di parte, delle cose come degli uomini giudicò senza parzialità e senza timore, pronto a lodare la virtù e la verità, e a biasimare il vizio e la menzogna.


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Istoria fiorentina
di Leonardo Bruni
Le Monnier Firenze
1861 pagine 852

   





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