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      Queste simili mandate di cittadini e consegnazioni di campi i Romani le chiamavano colonie, quasi che questo nome derivasse dal coltivare le possessioni ed abitare le stanze consegnate loro per ricetti e domicilj. Ma è però necessario dare alquanto di notizia, donde nascesse questa occasione di mandare nuovi abitatori in questi luoghi. Poco tempo innanzi che Silla fosse dittatore, quasi tutti i popoli d'Italia, mossi da grande indignazione, si ribellarono da' Romani: perocchè in tutte le guerre avendo sopportato grandissimi affanni e corsi grandissimi pericoli insieme con loro, per aumentare lo imperio romano, alla fine di tante fatiche parea loro rimanere senza alcun premio. E pertanto spesse volte fra loro medesimi lamentandosi, finalmente di comune consentimento mandarono a Roma a domandare d'essere fatti partecipi, come membri della città, de' loro onori e magistrati. Questa cosa fu trattata al tempo del tribunato di Marco Druso: e la speranza di questa domanda fu alquanto tenuta sospesa. All'ultimo essendo apertamente senza alcuna conclusione licenziati, ne presero tanto sdegno, che a uno medesimo tempo si ribellarono, e fecero la impresa della guerra contro a' Romani; la quale fu chiamata guerra de' confederati e de' collegati. In quella guerra rimanendo vincitore il popolo romano, perseguitò quelli popoli che erano stati capi di tale ribellione. E massimamente si volse a punire con molta calamità e danni i Toscani e Marchegiani: perocchè Ascoli, famosissima città in quel tempo nel paese della Marca, fu da loro disfatta; e in Toscana Chiusi fu dissolata; e gli Aretini e Fiesolani furono, oltre a' danni delle guerre, in molte altre cose aspramente trattati.


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Istoria fiorentina
di Leonardo Bruni
Le Monnier Firenze
1861 pagine 852

   





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