Pagina (76/852)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      A questa pubblica magnificenza è da credere che le case private corrispondessero, benchè non se ne vegga quelle reliquie che si vede de' pubblici edificj. Essendo adunque in simili spese ed altre appartenenti a uno splendido vivere occupati questi tali abitatori (come fa menzione Marco Tullio), e consumando l'acquistato e non acquistando di nuovo, in brieve tempo vennero a mancare le loro sostanze: ed era già morto Lucio Silla dittatore, unica speranza delle loro superflue spese. E pertanto e' pareva che, parte per la povertà, parte per essere consueti ad avere premj, che questi tali fossero vaghi di vedere cose nuove. E molto maggiormente accadeva questo in loro, essendo soldati e usi alle guerre, che non sapevano stare quieti: ma erano volti a cercare nuovi dittatori e nuovi premj di guerre, e pensare con ogni ingegno, per fuggire il debito, come muovere potessero qualche cosa di nuovo che avesse l'ozio e la quiete a perturbare.
     
      Accadde, che in quel tempo a Roma Lucio Catilina aveva fatto una grande congiurazione contro alla repubblica: nella quale si trovavano molti uomini di pregio non solamente dell'ordine della milizia, ma ancora de' senatori e de' cittadini patrizj. E fu opinione, che Cajo Cesare, il quale fu poi dittatore e in quel tempo era privato ed aveva grande debito, si trovasse in questa congiura. Ma Lucio Catilina avendo a Roma tentate molte cose invano e non gli essendo riuscite secondo i disegni, deliberò lasciare dentro dalla città una parte de' congiurati, e il resto menare seco a muovere la guerra di fuori.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Istoria fiorentina
di Leonardo Bruni
Le Monnier Firenze
1861 pagine 852

   





Marco Tullio Lucio Silla Roma Lucio Catilina Cajo Cesare Lucio Catilina Roma