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      Perocchè nè a' Romani in cui favore palesemente mostrava di venire contro a' Toscani, nè a' Toscani a' quali segretamente aveva promesso operare contro a' Romani, dette ajuto: ma, durante la battaglia fra questi due popoli, stette sospeso e a vedere dove inclinava la vittoria, per unirsi in sul fatto co' vincitori. Accadde, che Tullo Ostilio, essendo uomo di grande ardire e molto bellicoso, ottenne la vittoria contro a' Toscani, e racquistò la città di Fidene. Di poi Mezio dittatore fece morire, e la terra d'Alba desolò insino a' fondamenti. Seguirono di poi Anco Marzio e Tarquinio Prisco re de' Romani, i quali rinnovarono la guerra co' Toscani, benchè alcuni scrittori di Tarquinio Prisco parlino variamente. Perocchè alcuni scrivono la guerra co' Toscani essere durata nove anni: alcuni, narrando le cose sue, di questa guerra non fanno menzione. Ma come dubbio è di questo re, così è certo, che il successore suo Servio Tullio fece maggior guerra co' Toscani che alcuno degli altri re stati innanzi a lui. E' pare cosa credibile, che la guerra non solamente fosse grande, ma ancora lunga: perocchè si trova che nel tempo d'anni quarantaquattro che Servio Tullio regnò a Roma, non fu fatta altra guerra da lui che co' Toscani. Nella quale pare che si portasse sì egregiamente e tanta reputazione n'acquistasse a Roma, che avendo nel principio senza consentimento del popolo romano preso il regno, fu contento di poi, per la fidanza de' rilevati fatti, rimettersi nell'arbitrio del popolo, per essere confermato giuridicamente nel dominio.


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Istoria fiorentina
di Leonardo Bruni
Le Monnier Firenze
1861 pagine 852

   





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