Pagina (91/852)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      E parte per questo sdegno parte ancora per sospetto de' Francesi, che ognuno pensava di guardare casa sua, fu negato dagli altri popoli toscani di dare sussidio a' Vejenti. Di che ne seguì, che essendo i Romani superiori di forze, e vedendoli abbandonati dagli altri popoli toscani andarono a campo alla città loro: la quale benchè virilmente alquanto tempo si difendesse, nientedimeno continuando i Romani la state e il verno l'assedio, in capo di dieci anni per vie occulte la occuparono. Dove si trovò tanta ricchezza e preda che da Roma fu chiamato tutto il popolo a partecipare della roba de' Vejenti insieme con l'esercito. Questa città, come si vede fu ricchissima e di grande reputazione, e in sì bello sito posta che spesse volte si consultò a Roma di lasciare la propria patria per andare ad abitare quella.
     
      Presa che fu la città de' Vejenti, detta Vejos, parve che i Romani avessero aperta la via a soggiogare gli altri popoli di Toscana. E pertanto senza dilazione di tempo mossero guerra a' Falisci e Capenati, i quali erano vicini de' Vejenti, e in quella guerra avevano ricevuti alcuni danni. Questi due popoli i Romani in brieve tempo conquistarono: e prima i Capenati, guastando e predando il paese, gli strinsero a pigliare accordo. Di poi i Falisci per un altro più onorevole modo vennero nella potestà del popolo romano. Perocchè, avendo fatto grande resistenza alla oppressione de' Romani, ultimamente mossi da uno singolare atto di virtù che Cammillo capitano de' Romani usò verso di loro, volontariamente si dettero: e passò la cosa in questa forma.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Istoria fiorentina
di Leonardo Bruni
Le Monnier Firenze
1861 pagine 852

   





Francesi Vejenti Romani Romani Roma Vejenti Roma Vejenti Vejos Romani Toscana Falisci Capenati Vejenti Romani Capenati Falisci Romani Cammillo Romani